Sono emozioni

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Giorgio Gaber, la sua scomparsa… prosegue la storia di un intenso ricordo

La scomparsa di Giorgio Gaber ha sollevato in tutti noi un’ondata di ricordi. A me – che conoscevo Giorgio in maniera piuttosto ‘occasionale’, grazie a un incontro accaduto nell’ormai lontanissimo 1961 e mai più approfondito, se non in maniera di circostanza come accade in questo mestiere – ha stimolato il desiderio di chiarire il perché mancherò a una promessa fatta al mio pubblico. Tempo fa si era sparsa la voce che nel nuovo disco di Celentano, ci sarei stato anche io per cantare insieme al boss una canzone. Gli affezionati lettori del Radiocorriere – e quelli che seguono la mia rubrica – ricorderanno che ci ho scritto su una serie di articoli per prendere le distanze da quella notizia, che doveva servire a stimolare una certa qual curiosità e interesse intorno all’uscita del disco. Ci tenni a chiarire che la cosa non sarebbe stata possibile (siamo uomini o caporali, perbacco!), ma sottolineai che una grande presenza, si sarebbe potuta trovare nel mio nuovo Cd Signori si nasce e io lo nacqui ( e dalli con Totò), allora in preparazione e oggi quasi pronto all’uscita. Purtroppo, la sorpresa non potrò più farvela e – soprattutto – non potrò mantenere fede alla promessa. La grande presenza che sarebbe dovuta essere nel mio nuovo Cd, era quella della voce di Gaber, il quale aveva accettato di cantare – a due voci – con me, una delle mie canzoni di questo Cd: Bar Metrò. Il desiderio era nato nel momento in cui avevo raccolto gli elementi per scrivere e pubblicare il mio libro C’era una volta il Clan: Per ricostruire in maniera cronologicamente attenta e non commettere errori nella descrizione degli episodi narrati, avevo ricercato tra i vari documenti d’epoca – da me gelosamente custoditi – le lettere che ci eravamo scambiati con Giorgio nel 1961, proprio in seguito alla nostra conoscenza avvenuta nel locale ‘Il Pirata’ di Marina di Massa. Rileggere quegli ingenui scambi di promesse, simpatia e speranze di aiuto da parte mia e sua, mi aveva determinato a cercare una nuova possibilità d’intesa con Gaber. Non mi interessava nessun altro per quel progetto che mi era frullato in testa. Quella ‘amicizia’ fugace volevo fosse ricordata per sempre, attraverso una canzone da cantare insieme. Entrato nell’idea di produrre un nuovo disco (dopo 10 anni), composi una canzone dal clima molto datato. Vi raccontai un luogo di Milano, da me frequentato – al ritorno dei concerti con i miei Fuggiaschi – per mangiarci un boccone a qualsiasi ora della notte: Il Bar Metrò, in piazzale Loreto. Appunto! Il brano mi sembrò essere nelle corde di Giorgio, visto il clima e l’atmosfera che ero riuscito a infonderci. Mi pareva che – se Giorgio avesse continuato a scrivere canzoni – questa sarebbe potuta essere una delle sue (con tutto il rispetto).A questo punto cercai di contattarlo e ci riuscii attraverso il sig. Del Bon – suo segretario – al quale proposi il progetto: Inviai quindi il nastrino con il brano già realizzato in arrangiamento e che già conteneva la mia voce. Solo qualche giorno dopo, il signor del Bon mi richiamò per passarmi Giorgio al telefono. C’è bisogno di un’altra puntata per dirvi come andò. 

RadiocorriereTV n° 5 04/02/03