Per Umberto

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Tributo a Bindi, un autentico mito della musica leggera italiana e mondiale

Io me lo ricordo bene per un solo motivo fondamentale: attraverso certe sue canzoni, mi ha regalato alcune delle emozioni più grandi, belle ed eterne della mia gioventù. Del resto, tutt’oggi assolve a quel magnifico compito – insieme agli altri della meravigliosa compagnia di cantautori che allietarono il periodo straordinario e magico 1955/1965 – ogni qual volta intraprendo un viaggio verso località dove sono diretto per il mio lavoro. L’ho già detto su queste colonne, ma voglio ritornarci, perché non mi sembra mai troppo il rinnovellarlo. Voglio dedicare quindi questa mia triade a Umberto Bindi, un vero grande, un vero ‘mito’ della musica leggera (ed è in casi come questo, che il termine – così inutilmente inflazionato – di ‘mito’ , diventa veramente ben applicato, pensando a quanto sia maldestramente assegnato a nomi attuali, magari solo per il fatto di aver imbroccato una canzone). Glielo debbo per quelle ragioni e perché sono veramente inca…volato con gli ipocriti. Non ho mai avuto l’occasione di conoscere Bindi personalmente e avrei tanto voluto che accadesse, non fosse altro che per testimoniargli questa mia immensa gratitudine. Si sa, la vita ti porta in direzioni diverse e si pensa sempre che capiterà l’occasione. Nel mio piccolo, gli ho sempre testimoniato il mio affetto – anche attraverso questo giornale – citandolo quando ho trattato l’importanza di certe canzoni e il loro impatto. Una citazione efficace ( per la gioia che dà al mio senso nostalgico), l’ho espressa nella prima parte del mio libro C’era una volta il Clan (Memorie di un juke box), alla pagina 83, e voglio riportarvela ” Lo distolse la voce di Bindi alzatasi dal juke box: ‘Ovunque sei, se ascolterai / Accanto a te, mi troverai…/”. Neanche a farlo apposta, spuntarono dalla via della banca Toscana, Bruna e Giusy, tirando avanti senza guardarli: ” Si va a sfranellà?” – propose bulletto, cercando di sollevarsi il morale. ‘Pori bischeri…’ – disse Bruna. ‘Poro giraffino…’ – personalizzò Giusy, scuotendo la testa verso di lui, che già aveva cominciato a ridere. Oh si, canta Umberto, canta… saranno sempre qui, con i loro vent’anni, ogni volta che sentiranno questa canzone”. Si, forse è vero che ho idealizzato quel periodo, ma che volete farmi, sto bene così e mi sento ricco dentro solo per averlo vissuto come l’ho vissuto io. Adesso vi starete chiedendo perché ho detto di essere inca…volato con gli ipocriti? Ne avete ben donde, ma ve lo dirò nelle prossime puntate. 

RadiocorriereTV n° 16 23/4/02