Basta con le ipocrisie. Agitate le acque con l’ossigeno della provocazione
Avevo chiuso la volta scorsa, accennandovi a falsi moralisti, ipocriti e farisei, vero cancro di questo nostro ambiente. Persone che – magari – incamerano denari in modi leciti (e non ), e che sono sempre pronte a farsi fotografare (però vestiti) mentre accarezzano le testoline dei bambini poveri, infatti, quei moralisti d’accatto, sono stati pronti a scagliarmi la pietra. In effetti – per costoro – la scelta migliore che avrei potuto fare – al posto di posare nudo – sarebbe stata quella di suicidarmi. Che occasione. Sarebbero potuti correre al mio capezzale, con solfe piagnucolanti, dicendo di quando ero buono, di come erano belle le mie canzoni e di che brava persona fossi (anche nudo). E finalmente i miei dischi sarebbero andati a ruba. Per quel che mi riguarda, quelle lacrimevoli ipocrisie – versate “a iosa”su ogni artista passato a miglior vita – resteranno loro in gola, almeno fin che Dio vorrà. Amo troppo esistere e far giocare il bambino che è in me, finchè mi sarà dato di farlo. Mi dorrei soltanto pensando che c’è qualcuno che soffre per un torto subito da me..(di cui io abbia coscienza, perché in questo caso saprei – e ho saputo – anche chiedere scusa). Secondo me la provocazione costruttiva, su argomenti su cui valga la pena suscitare un confronto, è la linfa da cui prende vita la fantasia del creativo. Ha la stessa funzione di una mescolatrice immersa nel lago dove ristagna il potere, che – si sa – fa di tutto affinché le proprie acque restino immobili, in modo da poter permettere una tranquilla navigazione ai loro giullari (che sono sempre gli stessi) e il loro motto è ” Eliminate quel coglione che crea l’onda”. Invece agitare quelle acque con l’ossigeno della provocazione, vuol dire renderle chiare. Quindi, tranquillizzo la cara signora, la quale – ascoltando il mio brano Vi lascerò – aveva pensato a un mio personale testamento e conseguente, prematura, dipartita. Niente di tutto ciò. La canzone è dedicata a un ragazzo dalla vita troppo breve. Concludendo, ritengo che: quando le persone intelligenti riescono a trarre o a offrire spunti per poter creare il nuovo – avendo l’umiltà e la saggezza di saper riconoscere le ragioni degli altri – tutto migliora, perché non c’è cosa buona che non possa essere migliorata.
RadiocorriereTV n° 31 1/8/00