di Don Backy
Un mestiere difficile e affascinante, su cui rifletto rispondendo a una lettera
Ho già detto che molte delle mie dissertazioni sulla rubrica Parole & Musica, nascono da domande che mi vengono poste dai lettori. Per quanto un articolista possa essere dotato di fervida fantasia, prima o poi dovrà fare i conti con l’assottigliarsi dei temi legati alle canzoni e alle implicazioni e complicazioni che l’ambiente offre. lo spero che quelli da me trattati siano stati – se non proprio interessanti – quanto meno piacevoli. Maggiormente sono stato lieto quando sono riuscito a stimolare anche un contraddittorio (come è accaduto nel caso del professore che intervenne per dire la sua, al riguardo dell’inno nazionale). Pertanto, tutte le curiosità in materia – che qualcuno di voi dovesse avere – io sarò lieto di togliergliele. È il caso della professoressa Renata MaIlia, dell’istituto Zappa di Ostia, la quale – assieme ai suoi studenti – mi dimostrano con i fatti, la loro assoluta simpatia. Hanno infatti creato un sito www.fanstudio.org nel quale hanno trascritto i miei articoli usciti fino a oggi e – non contenti – hanno preso spunto da alcuni di questi e anche da certi concetti espressi in talune mie canzoni, per aprire un forum. Oppure trarre spunti per esprimere quei concetti sottoforma di disegni (lo Zappa è un istituto per grafici). Confesso che mi sento molto gratificato da questa loro iniziativa. I ragazzi hanno teste pensanti con pensieri nuovi e – se le mie canzoni suscitano tra loro delle riflessioni – vuol dire che quei concetti sono interessanti ancora oggi, nonostante che alcune di queste (vedi Fantasia, Sognando, Viaggio) contino ormai anche più di trenta anni. Sono molto affezionato a quegli studenti e alla loro insegnante, che mi ritiene – e ritiene quei miei lavori – all’altezza di servire da insegnamento. Ecco. In questo – secondo me – risiede l’essenza del mio lavoro di autore. È stata necessaria questa premessa, perché la professoressa Mallia mi ha chiesto di toglierle una curiosità. Le ho accennato di star lavorando al mio nuovo disco. Signori si nasce e io io nacqui (ormai già nei negozi) e le ho magnificato il lavoro svolto dal mio amico Enzo Polito, il quale è stato l’arrangiatore di tutte le mie canzoni contenute nello stesso. La signora mi ha chiesto di spiegarle il ruolo dell’arrangiatore nella costruzione di una canzone o di tutto un disco. Molte volte – noi dell’ambiente – ci esprimiamo con un linguaggio tecnico pensando che tutto il globo terracqueo, debba capire il linguaggio usato. Non è così. Arrangiatore, dunque. Chi è mai costui? Inutile dire che il ruolo che l’arrangiatore riveste nell’ambito della nascita di un prodotto canzone, è di importanza fondamentale. L’arrangiatore (continuo a chiamarlo così, ma nella prossima puntata lo chiamerò in altro – e più pertinente – modo), diventa l’amico (meglio se lo è per davvero), il confidente, lo spietato torturatore delle idee musicali impossibili degli autori (specie se musicalmente sprovveduti come me), che – alla fine – riesce a realizzare per loro, magari trascorrendo notti bianche in sala d’incisione. La nuova puntata sarà all’insegna del riconoscimento della sua opera, attraverso una lettera in risposta alla professoressa Mallia.
RadiocorriereTV n° 21 27/05/03