La Talpa e 3

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Qualche altro spunto per dirvi quanto ne sia valsa la pena, là nello Yucatan

E sono ancora qui per narrarvi della straordinaria esperienza vissuta nello Yucatan al seguito della nuova trasmissione di Raidue La Talpa.Vi ho raccontato delle ragioni per le quali ho accettato di far parte della spedizione e di quanto ne sia valsa la pena, dal mio punto di vista. Ovviamente non tutti sono d’accordo sul genere di reality show, che sembrano oggi andare per la maggiore. lo ho specificato quali sono le ragioni che hanno mosso me, ad accettare e mi pare – almeno a giudicare dalle centinaia di e-mail che hanno invaso la mia casella e anche quella della trasmissione stessa. È giusto sottolineare che ciascuno di noi ha diritto di esprimersi anche in maniera negativa nei confronti di un prodotto, ci mancherebbe, ma la diatriba accaduta tra me e una riconosciuta contessa merita una precisazione. La baronessa in questione, si è sentita nella posizione di offendere (forse ritenendo questo un diritto acquisito fin dalla notte dei tempi, non rammentando – la duchessa – che con la rivoluzione francese, le teste coronate e nobili, finirono in bei cesti di vimini e con esse, anche i diritti acquisiti). Fatto sta che la marchesa, ha cercato di instaurare nuovamente lo jus’, rivolgendosi ai “vassalli , dando loro dei pornografi soltanto per il fatto che un paio delle ragazze concorrenti avevano versato qualche lacrimuccia in occasioni sensibili, cosa che peraltro non mi pare per niente scandalosa, anche se fosse stata fatta per attrarre su di sé l’attenzione (ricordiamoci sempre che il gioco prevede anche la finzione come tattica). La cosa non mi aveva – fino a quel momento – disturbato più di tanto, ma quando la nobildonna si è rivolta ai partecipanti apostrofandoli come ‘poveracci’, be’ allora mi è sembrato giusto intervenire per mettere i puntini sulle “i” , dato che non mi sentivo rappresentato da quell’epiteto. Ne è nato un battibecco vivace, durante il quale mi sono sentito confortato dall’approvazione del pubblico in sala, che è scattato in applausi scroscianti alla mia triplice piccante replica. Non vi dico le email e le telefonate ricevute il giorno dopo.Tutti mi chiedevano – qualora la nobilessa fosse stata nuovamente invitata – di infierire ancora, quasi come ciascuno si fosse trasformato in una di quelle tricoteuses, che stazionavano sotto il patibolo a veder rotolare teste nobili e io fossi un novello Murat. Ebbene, l’occasione ci sarebbe anche stata nella puntata del venerdì seguente, allorquando la traballante madama ha fatto il suo ingresso (io l’avevo detto agli autori di liberarla dal loculo solo il 6 gennaio, ma loro, duri). Sarei voluto intervenire subito, non appena ha pronunciato il titolo di un libro che sta sponsorizzando e che tratta di cocaina (a quell’ora con i ragazzi ancora in piedi) e poi quando ha denigrato il Presidente del Consiglio, con banalità degne proprio di una persona che – con molta probabilità – avrebbe avuto tutto l’interesse a tacere sul tema, avendo avuto occasione di godere – insieme al suo consorte – dei favori della politica, saltabeccando attraverso tutto l’arco costituzionale. E questo certamente per spirito di servizio alla nazione (perché, c’è qualcuno che ne dubita?).A seguire. 

RadiocorriereTV n° 14 06/04/04