Il sentimento della Passione

A cura di Renata Mallia

Per captare da certi campi magnetici le canzoni dentro e fuori di noi

Eccomi a parlarvi dei tre sentimenti magnetici occorrenti ad attrarre canzoni vaganti nell’armonia universale. Inizierò a farlo, raccontandovi i tre momenti durante i quali ho avuto l’esatta percezione di aver compreso il sentimento che stavo vivendo. Userò la descrizione che ne ho dato nel primo libro della mia trilogia (Rock and roll), allorquando il protagonista avverte che sta per nascere la sua prima, vera canzone. Pur essendo enfatizzata rende benissimo l’idea: “Tornò a casa di corsa e si rannicchiò sulla poltroncina girevole davanti alla scrivania, cercando di cacciare nello shacker del cervello tutti gli ingredienti giusti. Ci ficcò le luci e le ombre che avevano illuminato e oscurato la sua strada, fumo di sigarette e nebbia, sapore di caramelle di menta, la sensazione che il suo paese non fosse più il centro del mondo, un lungo viaggio attraverso le stelle e i sogni. Mescolò amorevolmente quel cocktail, sperando riuscisse ad addolcire l’amaro, le delusioni patite fino ad allora, insieme a una piccola melodia, che prese a distaccarsi dalla nave scuola per navigare da sola. Preparò un foglio, una matita , poi cominciò a stringere la chitarra come fosse un corpo flessuoso di ragazza. Un momento magico lo avvolse, ma cadde giù di colpo. Prese a fissare il foglio innervosendosi un po, ma ormai la sfida era lanciata. Di colpo, la stanza gli parve popolarsi di fate, folletti e maghi, che presero a scrivere su quella pagina: ” Questa è una storia amici/ Che vi voglio raccontar../ Vi narro di un ragazzo/ che cercò la felicità…/ “. Quelle frasi uscirono stupite, un po smarrite, sorprendendolo di avercele avute in qualche meandro del cervello. Trascorsero ore di rabbia e paura di non riuscire ad andare avanti. Decise di smettere, ma mentre si preparava nervosamente ad andare a letto, sentì tornare quell’idea dannata: (“Dio bonomi scoppierà la testa, ma non mi arrenderò…“) – disse. Poi, dietro i vetri della finestra, l’alba comparve tenue facendo sbiadire la notte. La prima dedicata veramente al poeta che era in lui, mentre i versi presero a scorrere fluidamente. Così nacque La storia di Franca Ballan, la sua prima, vera canzone. Forse sarebbe volata alta, o forse sarebbe morta nel suo cassetto, ma ormai era nata e sarebbe stata sua, per sempre. Adesso sentiva il grande magico portone – quello che immette nel regno fatato dei poeti – schiudersi anche per lui. Adesso sentiva che il primo elemento – dei tre più importanti – era stato determinante a che il miracolo accadesse: La Passione.

RadiocorriereTV  n° 45  7/11/00