Golden days

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Da Pisa e dintorni, per parlarvi del mio primo pezzo: La storia di Frankie Ballan

Ho chiuso la scorsa puntata facendo la giusta apologia del gruppo pisano dei Golden boys’ e in special modo del loro cantante e chitarrista Alberto Senesi, il più moderno interprete del nuovo genere in quel periodo (siamo nel 1958). Dunque: li seguiamo – in special modo io e il mio amico fraterno Franco – dovunque vadano a suonare, avendo la possibilità di spostarci con l’auto di quest’ultimo (un millecento detto ‘il drago’). Ci facciamo amicizia, sempre più deliziandoci di quel loro essere così rispondenti alle esigenze di noi ragazzi condizionati da quel genere che arriva dagli Stati Uniti. Questo tran tran, va avanti per un paio di anni. Intanto io mi agito per promuovere me stesso – quale cantante di rock and roll – attraverso incredibili e geniali ‘colpacci’ mediatici (usando l’improbabile nome d’arte di Agaton), avendo comunque sempre Alberto e i Golden boys nel mirino, ai quali chiedo di farmi cantare qualche rock con loro, o a due vocii brani degli Everly brothers con Alberto, brani che ho imparato a furia di sentirli fare a lui. Con lo stesso sako del tempo – usato dal solito Mc Fly a bordo della solita Delor inventata dal solito ‘Doc’ di Ritorno al futuro – arriviamo quindi nel 1960, con gli ormai ex Golden boys, che – cambiato il nome – sono diventati Kiss. È l’era dei primi cantautori. Si apprezzano le canzoni che raccontano storie possibilmente vere – o sentite come tali – di Modugno, Paoli, Gaber, Tenco, Bindi, Endrigo, Donaggio. Anche io ‘avverto’ che la mia strada non è più quella di scatenarmi con il rock (anche se – ai primi di Gennaio – tengo un concerto proprio di quel genere, al ‘Cinema Teatro Giovanni Lami’, di Santa Croce, accompagnato dai Kiss). Percepisco – in embrione – la voglia di esprimere delle cose, ma non riesco a riflettere – attraverso una penna specchio – quel mondo che ‘sento’ di avere nascosto da qualche parte dentro di me. Intanto, il mio agitarmi per ottenere visibilità, mi ha portato a ‘conoscere’ – attraverso un’intensa corrispondenza – il grande Mario Riva, il quale tiene una rubrica di posta con i lettori, sul settimanale Il Musichiere. Mario – che ha preso a cuore la mia voglia di arrivare e soprattutto la mia fantasia nel cercare mezzi (i più incredibili) per riuscirci – mi ha fatto ottenere addirittura un servizio di tre pagine su quel settimanale, con tanto di giornalista (Ernesto Baldo), che arriva a Santa Croce per intervistarmi. È un momento euforico, io e Franco partiamo per le vacanze estive a Riccione a bordo del ‘drago’. Proprio lì trovo il modo di cantare qualche rock (con grande successo), al dancing ‘Carillon’, accompagnato da un gruppo, che – guarda il destino – si chiamano ‘Golden rock boys’. Il proprietario del locale, viene a farmi la proposta di tornare l’anno dopo con il mio complesso, a fare la stagione proprio lì. La mia felicità e il mio entusiasmo, toccano vertici inimmaginabili. Sulla via del ritorno, i progetti con Franco si sprecano. Ci metteremo a studiare musica e torneremo insieme a Riccione con un gruppo tutto nostro. Già immaginiamo gli sfracelli e le conquiste che riusciremo a fare.Vi aspetto alla prossima. 

RadiocorriereTV n° 45 11/11/03