Diritti e doveri

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Sulla Siae, che esprime bene l’immagine di una certa società italiana

Forse tediandovi un pò, la settimana scorsa ho iniziato a parlarvi di fatti burocratici che attengono al diritto d’autore. Una faccenda questa di cui l’uomo della strada sente spesso accennare, senza che mai si crei un approfondimento sul meccanismo che regola la riscossione e l’accantonamento di detto diritto presso l’ente preposto a questo scopo, ovvero la Siae (Società Italiana Autori Editori). Raccontavo – nella scorsa puntata – di come questo ente tutela il diritto d’autore, come fa a raggranellare in tutta Italia, Europa o Mondo, i denari che competono ad un autore per lo sfruttamento delle opere del proprio ingegno e quindi convogliarli il ‘raccolto’ a scadenza semestrale. Vi dicevo del ‘bollettino di dichiarazione’, sul quale vanno inseriti i titoli – da parte degli esecutori delle canzoni – del repertorio eseguito. Per ottenere permesso e bollettino, il gestore dovrà versare una quota, che il direttore dell’ufficio Siae di zona, chiederà regolandosi su cifre modeste o consistenti a seconda dell’importanza di chi eseguirà i brani. Faccio cifre che servano solo a comprendere. Diciamo allora che per il complesso ‘Pizza e Fichi’ la tassa/permesso sarà di 250 euro (£ 500.000). Mettiamo invece il caso che quella sera si esibisca un nome altisonante: Nientepopòdimenoché Sempronio. In questo caso la cifra richiesta per concedere il permesso, sarà in proporzione alla popolarità del nome in cartellone. Facciamo allora una cifra per un artista di buon nome, la quale può variare da 1000.00 fino a 1500.00 euro (2/3 milioni di lire). A questo punto, il direttore dell’ufficio periferico, opera una rimessa della somma incassata – e del relativo bollettino compilato – alla Siae/centrale, la quale estrapolerà le canzoni da ciascun bollettino (assegnandole ai vari autori) e destinerà le somme accumulate dalle stesse, agli aventi diritto (Stato, Autori, Compositori, Editori, Siae), differenziati da percentuali prestabilite. Quindi il discorso a questo punto diventa lapalissiano, anzi direi quasi catalanesco: più canzoni di uno stesso autore verranno eseguite e programmate, più quelle canzoni si copriranno d’oro. Ora dovete sapere che, per disposizioni della stessa Siae, è stato deciso che – se in una stessa serata si esibiranno un numero di artisti superiore ad uno – ciascuno di essi, dovrà riempire un personale ‘bollettino di dichiarazione’ – contenente le canzoni eseguite – e sottoscriverlo con le proprie generalità (se autori iscritti). Questo, soprattutto al fine di responsabilizzare i singoli artisti estensori, su quanto andranno a dichiarare , dal momento che – per favorire in maniera truffaldina, un qualsiasi autore amico, parente, conoscente del dichiarante – lo stesso potrebbe inserire nel bollettino titoli di canzoni quest’ultimo, non eseguite realmente durante il concerto, arrecando un danno finanziario agli autori e ali editori dei brani eseguiti, ma non programmati. Chiaro? C’è un’altra cosa, ma ve la dirò la prossima settimana. E’ un metodo che – per carità – ho elaborato io, attraverso il quale si potrebbe perpetrare una truffa – da parte di un qualsiasi direttore furbo – per arricchirsi. 

RadiocorriereTV n° 2 14/01/03