Che storia!

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Prosegue il discorso sulla genesi del mio primo pezzo su… Frankie Ballan

Sto raccontando – da due puntate – la curiosa ricostruzione della nascita della mia prima canzone La storia di Frankie Ballan, e di come sia stato possibile che questo brano il quale alla Siae risulta depositato a nome di Detto Mariano e Michi del Prete nel 1962 (e non è il solo), fosse invece stato scritto e registrato (su disco 45gg Rambow n° 400/45) (evidentemente con una magìa degna del miglior Merlino) da me, addirittura un anno prima (1961), quando ancora nemmeno sapevo dell’esistenza dei due. Dunque: tutto l’entusiasmo successivo al ritorno mio e del mio amico Franco dalle vacanze riccionesi – per i progetti di creare un nostro gruppo musicale – però, riceve un colpo mortale in seguito a un’infausta notizia: Mario Riva, il popolare conduttore televisivo, è morto in seguito a un incidente durante le prove su un palcoscenico veronese. Il mondo sembra crollarmi addosso e arrivo quasi alla determinazione di smettere tutto quell’agitarmi in funzione di voler diventare un cantante di rock and roll. La perdita di un personaggio e amico cosi grande – sotto la cui discreta ala, sto compiendo passi significativi – mi ha così tanto demoralizzato, che – per un periodo – evito addirittura anche di uscire di casa. Quando lo faccio, è in seguito alla vittoria nel 200 metri di Livio Berruti alle Olimpiadi di Roma. Quel tenue filo di lana spezzato dal petto dell’atleta, diventa capace di riaccendere il mio entusiasmo. Torno alla vita, sentendomi arricchito ‘dentro’ e con la promessa fatta a me stesso, di riuscire nella mia impresa, anche per non deludere la’fiducia’ di cui Riva mi aveva dato segno. Nel periodo autunno/inverno, accade qualcosa che cambia il corso del mio destino (o lo farà realizzare per come è stato scritto). Intanto – il mio rinnovato entusiasmo – mi ha portato a realizzare un paio di dischi a 45gg. Il primo a Roma (con etichetta Manhattan), il secondo a Torino (con etichetta Rainbow), ovviamente con pagamento da parte mia. Ed è dopo la trasferta torinese con i Kiss, che il mio amico Franco si innamora di una ragazza, ballandoci insieme proprio al dancing ‘la Sirenetta’, cullati dalle canzoni di Alberto e dei Kiss. Da quel momento però, Franco si isola e assume – nei miei confronti – un inspiegabile comportamento di chiusura totale. La nostra amicizia ne soffre.Tutti i progetti di metterci insieme a fare musica, naufragano travolti da quella passione, che i due vivono in maniera intensa ma infelice, perché osteggiata dai genitori di lui. Trascorrono i mesi invernali con sempre più scarse frequentazioni tra noi, alternate da riavvicinamenti, i quali raccontano più del disagio di un’amicizia ormai malata, che di un vero e proprio piacere. Su Franco – e sul suo amore – noi amici, azzardiamo tutte le congetture possibili, ma nessuna di queste riesce a placare l’angoscia che provo intimamente. Mi lascio quindi assorbire dai miei tentativi musicali, ma – senza l’aiuto psicologico dovuto alla ‘presenza’ discreta di Riva – sono come un cane cieco che ha perso anche l’uso dell’olfatto e non sa più in che direzione andare. Ne mancano due al rush finale.Alla prossima…

RadiocorriereTV n° 46 18/11/03