di Don Backy
Numerose lettere mi invitano a proseguire la riflessione sul paroliere
Ricevo diverse e-mail a proposito dei miei articoli sul Radiocorriere e – come ho già avuto modo di dire – sono quasi tutte improntate a complimenti per gli argomenti che tratto i quali risultano – bontà vostra – essere quasi sempre interessanti e anche divertenti (almeno per quelli che mi scrivono, poi – magari – chissà…). È – ovviamente – quanto mi prefiggo di continuare a fare, sperando di trovare sempre soggetti che interessino per i temi trattati o per la vivacità con la quale sono scritti. Di tanto in tanto le mie tesi – pur essendo in parte condivise – suscitano qualche motivo per essere ribadite da parte di qualche gentile lettore e allora mi fa ancora più piacere constatare che anche i giovani mi seguono e ovviamente – ritenendolo il caso – controbattono a certe mie affermazioni e tesi. Nel caso presente, lo faccio per cortesia , ma – soprattutto – per ribadire le mie convinzioni sul tema trattato. Il lettore che mi ha scritto – del quale per rispetto della legge sulla privacy tacerò il nome (avendo comunque provveduto a scrivergli anche personalmente) – non ha lasciato nemmeno che terminassi la pubblicazione dei miei articoli riguardanti la validità di certi parolieri, per contestare le mie convinzioni che vedono le parole del testo di una canzone, avere un valore – riguardo al successo che arride al brano stesso – di almeno il 60% in più, rispetto alla melodia. Pubblicherò quindi le sue contestazioni numerate, seguite dalle mie risposte evidenziate dallo stesso numero. Premetto però che non potrò concedere ulteriori repliche, stante la natura stessa di questa rubrica. Starà poi al lettore neutrale, stabilire la bontà delle due tesi, fermo restando che stiamo sempre parlando di musica leggera e non delle teorie sui massimi sistemi. Buon divertimento.
“Caro Don Backy, ho 26 anni e, in quanto lettore del Radiocorriere Tv, seguo ogni settimana la sua interessante rubrica. Volevo esprimere la mia opinione a proposito dell’argomento che sta trattando in queste settimane, sul tema “l’importanza del paroliere nelle canzoni” . Saluti…
Caro amico, ho ricevuto la tua (permettimi di darti del tu, considerata la tua giovane età) e come vedi ti rispondo. Innanzi tutto ti ringrazio per l’assiduità con la quale segui la mia rubrica sul Radiocorriere e di trovarla interessante. Premetto – comunque – che le mie sono opinioni personali e non intendono assolutamente essere dettami assoluti. In questo campo ognuno ha una sua visione e – ovviamente – ciascuno, naturalmente a modo suo può avere ragione. Importante – secondo me – è il valore che si dà alle cose che riescono a far vibrare le corde dei sentimenti. Per qualcuno queste corde vibrano attraverso l’ascolto di un bel concetto contenuto in un testo, per altri invece, queste sono sollecitate all’ascolto di una bella melodia. Tu hai espresso i tuoi pareri, che io altrettanto rispetto (ci mancherebbe altro). Replico quindi alle tue obiezioni punto per punto, iniziando però dalla prossima puntata.
RadiocorriereTV n° 29 22/07/03