Caro Mario

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Lettera aperta a Luzzatto Fegiz, che mi preferisce disegnatore!

Nella settimana che è andata dal I0 aI 16 di Agosto, su Sette – inserto del Corriere della sera – il giornalista, dott. Mario Luzzatto Fegiz, ha avuto la compiacenza di recensire alcuni miei prodotti. Al tempo, i seguenti sono: Il mio libro C’era una volta il Clan, il fumetto Clanyricon e il mio Cd Signori si nasce e io lo nacqui. Siccome non sono stato d’accordo con la sua pur rispettabilissima opinione ed essendo io un tipo che non le manda a dire – memore di una dedica che molti anni fa il mio amico Tomas Milian, mi scrisse di suo pugno (e ancora conservo in un quadretto), la quale recitava così: “Chi mi loda è buono, chi mi critica pure, ma non posso fare a meno che mi stia sul . (Comunque sulla parte finale di questa affermazione, non sono sempre in sintonia con Tomas) – ho deciso di pubblicare integralmente la recensione del dott. Fegiz con – a seguire – le mie considerazioni in disaccordo. Scrive il Nostro: “L’immarcescibile Don Backy pubblica contemporaneamente un romanzo, un libro a fumetti e un disco. Quest’ultimo, edito da Cassiopea, ha un bellissimo titolo rubato a Totò: Signori si nasce e io lo nacqui. Le canzoni non sono eccelse per scrittura e stile di esecuzione, i testi sono quasi sempre imbarazzanti (“È proprio bello far questo mestiere, dovunque vai trovi posto a sedere, al ristorante ti fanno mangiare, senza pagare ché averti è un onore” canta in Il mio mestiere). Molto più interessanti i libri. C’era una volta il Clan, edito da L’isola che c’è, racconta senza peli sulla lingua nefandezze e sfruttamenti di Celentano & amici. Testo al veleno, in cui i nomi sono stati cambiati, ma i personaggi restano riconoscibili come il paroliere Mick Somaro che a occhio e croce sembra Del Prete o Dick Marrano che ha l’aria di assomigliare a Detto Mariano. Ma il più cattivo è senza dubbio il libro a fumetti intitolato Clanyricon con prefazione di Vincenzo Mollica. Don Backy è più bravo come disegnatore e pittore che come musicista. Con un tratto semplice ed efficace, getta palate di m… sul gruppetto del molleggiato presentato come una banda di biechi e ignoranti avvoltoi. Nel fumetto Celentano ha l’aria cattiva e l’occhio blu e ogni tavola trasuda un odio e un risentimento che il tempo e gli anni non hanno cancellato” . Come si vede, il buon (?) dott. Luzzatto infatti, ha – già dal titolo – evidenziato quanto poco abbia considerato il mio nuovo Cd, titolando quel piccolo spazio (grazie comunque, sempre troppo per me) C’era una volta il Clan e relegando la segnalazione del disco, in terza posizione, anche dopo Clanyricon. Addirittura – sono rimasto ‘basito’, senza riuscire a capire se essere felice o mettermi a sbraitare – mi ha esaltato più come disegnatore/scrittore, che come autore di canzoni. Ora, io sono un tipico autodidatta in tutti i campi – tra l’altro non abituato a discutere i sacrosanti gusti di ciascuno – ma mi è parso di leggere una punta di snobismo in quel voler gettar via una piccola occasione per non inseguire sempre e soltanto la ‘professione di cattivo’ per antonomasia (titolo – come credo – egli aspiri per statuto). A seguire, per un bel po’… 

RadiocorriereTV n° 37 16/09/03