di Don Backy
Girovagando fuori dal mio settore, sul tema dei cani abbandonati
Io – di professione-faccio l’autore di canzoni e il cantante delle stesse. Di musica leggera – quindi – mi occupo anche su questo riverito settimanale. Ogni tanto derogo da quello che è il mio specifico settore. Ne parlo con la competenza del cittadino comune. Si sa, nessuno nasce ‘imparato’ – come dice la vulgata popolaresca (tranne che un mio amico, col quale andavo a scuola da piccolo, ma lui all’inizio di questo verbo, aveva la i maiuscola). Oggi voglio occuparmi di un problema grosso e grave, che attiene agli animali abbandonati, specie d’estate. Nella fattispecie, la razza più maltrattata sono i cani. Ora, sorvolando a tutte le pene corporali che comminerei a quei codardi, che compiono azioni come quelle di abbandonare i propri animali lungo le strade, senza minimamente pensare anche alle conseguenze che questi abbandoni possono provocare al prossimo (che andrebbe trattato come se stesso) e alle stesse povere bestie, dato che proprio io – facendo un mestiere che mi porta lungo le carrozzabili – mi rendo conto di questa vera e propria calamità indotta dall’incoscienza – se non dalla imbecillità irresponsabile – degli individui. Infatti, non poche volte ho rischiato un grave incidente, magari sbucando da una curva e trovandomi davanti un animale imbrancato nella sua disperata ricerca dei propri ‘cari’ – sperduto, con una espressione impaurita negli occhi smarriti e la coda tra le gambe. A parte quindi le centinaia di migliaia di maledizioni, che vengono lanciate sulle teste dei proprietari di questi animali, da parte di tutte quelle persone – come me – con un animo solo leggermente sensibile per capire la grande cattiveria perpetrata dai propri ‘simili’ ai danni di questi loro ‘amici’ (per fortuna siamo la maggioranza) e che – prima o poi – sicuramente arriveranno a segno sulle teste dei vigliacconi, a parte questo – dicevo – mi rassereno un po’, quando alla televisione, sui muri delle strade – attraverso manifesti – e altre iniziative del genere, leggo di associazioni animaliste, comuni, enti per la tu tela degli animali, enti per i diritti degli animali e quant’altro, che – attraverso numeri verdi e telefonici vari – si propongo no di alleviare questo gravissimo problema, invitando i cittadini a telefonare, segnalando la presenza di animali abbandonati, in modo che la stessa segnalazione possa essere utile all’ente sollecitato per intervenire. Ah si? Bene, anzi malissimo. Perché proprio a ‘fagiolo’, è capitata l’occasione di fare il dovere di cittadino – in funzione di un problema del genere – alla mia dolce metà, la quale – come me, riguardo agli animali – di animo ultrasensibile è dotata. La passione per questi ‘individui’ è un fatto innato negli umani. Non in tutti beninteso e giudico rispettabilissime quelle persone, che – non amandoli particolarmente – pure li rispettano proprio non annettendoseli in casa o non avvicinandoli quando si trovano – magari ospiti – in casa d’altri possessori, mettendo tra loro e le bestie una discreta distanza. Niente di male o di grave. Non tutti hanno la fortuna di entrare in ‘simbiosi’ con le al tre specie. Racconterò quindi l’episodio incriminato, in un’altra puntata.
RadiocorriereTV n° 3 20/01/04