di Don Backy
Secondo capitolo di riflessioni-omaggio per il cantautore Umberto Bindi
Riprendo la mia dedica al cantautore Umberto Bindi, raccontandovi un altro episodio che ne sottolinea la stima: una mattina della scorsa della scorsa estate, mi trovavo con i ragazzi della mia orchestra in una località di vacanze. Seduto su una panchina, con dietro alle spalle il mare, ero soggetto alle riprese filmiche di Michele, il mio chitarrista. Passavano le persone dirette alla spiaggia, intanto che io mi godevo il sole ‘spaparanzato’ su quella panchina, mentre a voce spiegata cantavo: ” E’ vero, amore è vero, esistono gli angeli/ E’ vero, amore è vero, io credo ai miracoli…”. I passanti mi rivolgevano un’occhiata e poi si davano di gomito notando che forse ero proprio chi credevano che fossi. Una signora di una certa età, si fermò, dopo aver camminato per alcuni metri e – tra l’incertezza e la sorpresa – chiese più a se stessa che a me o ad altri: ” Ma è Don Backy?!”. Smisi solo un attimo di cantare per risponderle: “No signora, sono Umberto Bindi “, riprendendo poi a eseguire la sua canzone, “E’ vero” ( c’è il Vhs a testimonianza del fatto). Perché vi ho raccontato tutto questo? Ve lo dico: proprio oggi (un paio di settimane fa per chi legge), ho letto su un quotidiano, un articolo nel quale si diceva che alcuni personaggi di spicco – nel panorama della musica leggera e dell’informazione – si sono ‘mobilitati’ per produrre un Cd con canzoni di Bindi, eseguite dai colleghi. Contro l’iniziativa – apparentemente benefica – si è levata la voce di Bruno Lauzi, ad accusare di ‘sciacallaggio’, gli ideatori dell’iniziativa stessa. Ho scritto e inviato di getto questo articolo, che – essendo pubblicato da un settimanale e oltretutto in tre puntate – oggi potrebbe risultare anacronistico alla luce degli sviluppi successivi e giornalieri della vicenda ed è solo un mio punto di vista. Dunque: non so se Bindi ha – o non ha – bisogno di aiuti finanziari, ma anche ammesso che ne abbia, mi chiedo: è mai possibile che debba sempre venir fuori questa soluzione (un pò triste) di un Cd da realizzare, magari con tutti a sgomitare per mostrare quanto si è stati altruisti nel cantare ‘gratis’ una di queste canzoni per fare ‘del bene’ a qualcuno? Non si prendano a esempio quelle attuate a livello mondiale in questo senso, tipo Band Aid per l’Africa, di Bob Geldohf, della cui risonanza mediatica ancora oggi si sentono gli echi, grazie anche alla partecipazioni di artisti in tutto il globo. Io so che le poche iniziative del genere attuate qui da noi (Cd di calciatori o simili), hanno prodotto risultati deludenti per qualsiasi nobile motivazione. I lettori di buona memoria, ricorderanno uno dei miei primi articoli per questo settimanale. Era una lettera aperta a Isoradio, attraverso la quale chiedevo che – al posto del 90% di canzoni americane trasmesse – fossero mandati in onda brani di maestri dimenticati (pensavo anche a Bindi), ottenendo così tre risultati: 1°) Far felici gli utenti di quella trasmissione (al 90% di una certa età). 2°) Dare a tutti quei benemeriti artisti, la possibilità di incamerare – dignitosamente – denari, attraverso i diritti d’autore. 3°) Tener viva la loro popolarità: Ovviamente, la lettera è rimasta ‘lettera morta’. Alla prossima, conclusiva puntata.
Radiocorriere TV n° 17 30/4/02