di Don Backy
A proposito del brano Stand by me, per scoprire la paternità di una canzone
Accadde quindi che Stand by me – per la parte musicale – se la aggiudicassero Detto e Gianco. Con la convinzione – cioè – che il brano fosse di dominio pubblico e quindi annettibile a chi lo avesse arrangiato in maniera diversa. A Del Prete – mitico paroliere del Clan (sob!) – fu assegnato il compito di scrivere il testo in italiano. La sera precedente il giorno in cui Ricky Gianco avrebbe dovuto fare il provino della canzone, lo stesso mi accompagnò in albergo ( vivevo allora all’Hotel Des Etrangers), esternandomi la preoccupazione di essere impossibilitato a farlo, perché Del Prete non gli aveva ancora portato il testo. Confidava che lo avrebbe ricevuto il mattino stesso in sala d’incisione, ma era il primo a non crederci. Nel corso della notte, fui svegliato da rumori provenienti da una stanza accanto ( i particolari, nel mio libro Storie di strada BEAT). Dissonnato, mi ritrovai a mulinarmi nella testa il motivo di Stand by me. Un pò per volta, avanzò in me l’idea di crearci delle parole, quindi – abbandonata ogni titubanza – presi a discettare di una ragazza zoppa, la quale non voleva credere in un Dio che l’avesse punita così atrocemente. Il tema – però – non trovava un giusto svolgimento, perché quel tipo di handicap non si prestava allo scopo in maniera sufficientemente poetica. Fu improvvisamente che pensai agli occhi di una bellissima ragazza, che – pur – privi di vita – sarebbero potuti essere ugualmente meravigliosi ( metti Annalisa Minetti, tanto per capirci). Di colpo, le parole presero a scorrere in maniera naturale e – avvalendomi del ricordo metrico del motivo – dieci minuti dopo. Il testo di Pregherò di Detto-Gianco-Don Backy, era finito. Il mattino successivo telefonai a Ricky e gli chiesi se Del Prete si fosse fatto vivo. Alla sua irata risposta negativa, gli dissi che forse avevo io la soluzione al suo problema. Venne a prendermi all’albergo e lì gli passai il testo scritto nella notte. Lo trovò bellissimo. Di corsa – sulla sua scassettata Seicento – raggiungemmo la sala (Philips di p.za Cavour). Detto Mariano e i Ribelli avevano già approntato la base, per cui Ricky vi sovrappose la voce. Il risultato fu ottimo. Verso le undici arrivarono Adriano e lo stesso Del Prete, il quale farfugliò scuse banali riguardo alla sua defezione. Ricky disse che ormai la cosa era andata, che il testo era stato fatto da me e il provino già pronto. Adriano – prima di ascoltarlo – volle leggerlo e, terminato che ebbe , si volse verso di me – visibilmente colpito dal concetto che vi avevo espresso – chiedendomi se veramente lo avessi scritto io. Ovviamente lo confermai senza problemi ( perché Ricky non intervenne allora?). Ragazzi per questo testo, Don Backy merita un premio. Affermò il boss.. Nel prossimo numero vi rivelerò quale fu il premio che mi toccò.
RadiocorriereTV n° 8 20/2/01