Quanti scherzi

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Emmegì senza ruote, treno-lumaca, Jimmy Cavallo e strane pistole ad acqua

Dunque. Eravamo rimasti con una Emmegì senza ruote, un treno-lumaca, Jimmy Cavallo assaltato – durante un concerto – con pistole ad acqua. E siamo arrivati alla resa dei conti: “(…) In albergo, Pollastrina – il factotum di Jimmy – uno con la faccia di Bela Lugosi in Nosferatu, bendò me e Dick prima di accompagnarci nella camera di Cavallo, affinché non vedessimo né numero, né piano, nel timore di rappresaglie. ” Le ruote le ho spedite per bagaglio appresso a Milano Marittima e non ho nessuna voglia di darti gli scontrini…” – mi disse l’amico, appena giunti. Naufragarono tutte le trattative, dovute all’intransigenza di Jimmy, nel volerci far pagare a tutti i costi la distruzione della stanza all’ hotel Mediterranèe di Pegli. L’intera rete ferroviaria italiana, si configurò nella mia mente. Proprio lì – sotto una finestra aperta – una capientissima valigia era ancora da disfare. L’afferrai di colpo e la sospesi all’esterno: ” Se non mi dai i tagliandi la lascio cadere in mare…conto fino a tre..Uno…du…”. Cavallo si arrese. Sapeva bene che quella non era certo un’occasione per cercare di scoprire un bluff. Il dì seguente Dick Marrano andò in treno a recuperare le ruote e, appena io – tornato a Genova – dopo un paio di giorni le ebbi ricevute, le feci rimontare sull’auto, partendo – al mattino di buon’ora – per raggiungerli alla nuova base di Milano Marittima. Per strada mi fermai a comprare un pennello e un barattolo di vernice rossa. La mia vendetta, sarebbe stata terribile. Giunsi all’albergo Astra, verso le dodici. Cavallo dormiva ancora. Mi guardai in giro per vedere di scorgere la sua macchina. Niente da fare, almeno per il momento. Me ne andai nella mia stanza al piano terra, dove – per distrarre l’attenzione da me – feci trascorrere un’oretta, poi – verso l’una – decisi che era l’ora giusta per vendicarsi. Preparai pennello e barattolo accingendomi a uscire per una più minuziosa ricerca dell’auto. ( Qui si innesterebbe un episodio piccante, protagonista una bellissima signora bionda, alla quale rivolsi un complimento ricambiato il quale fu causa della mia decisione di soprassedere a quanto avevo in mente: cioè, dipingere a strisce rosse, il Jaguar E color verde agua di mare i Jimmy. Vado quindi direttamente alla conclusione, che accadde subito dopo). “(….) E’ pace o continua la guerra?” – chiesi una volta che fui al cospetto di Cavallo. “Facciamo un armistizio, sono stanco morto” – rispose lui e seguitò: ” sai che avevamo deciso di sotterrarti la Emmegì nella sabbia?” ” A si? Io invece avevo comprato un barattolo di vernice rossa per dipingerti il Jaguar…” Ecco. Un modo ingenuo di giocare, in una stagione della vita che ci pareva non dovesse finire mai…

RadiocorriereTV n° 37 11/9/01