Cause Perse

A cura di Renata Mallia

di Don Backy

Diatribe inesistenti, strani modi, e io non giocai per la Nazionale Cantanti

E così siamo arrivati alla conclusione di questo racconto, attraverso il quale ho cercato di motivare le cause per le quali non faccio parte della Nazionale Cantanti. Non che la cosa sia di vitale importanza, ma una richiesta specifica – a cui ho voluto dar corso – mi ha riportato alla mente un episodio, che mi è parso interessante rievocare, tanto perchè si possa sempre tenere in mente che molte volte, sotto i tappeti – anche di qualità – si finisce col trovarci la spazzatura. Dunque: per l’antipatica e immotivata presa di posizione – nei miei confronti – dei componenti della suddetta Nazionale – mi rivolsi al referente del dott. Governi in loco, il quale mi aveva chiesto di partecipare a quell’incontro modenese. Anche lui si mostrò sorpreso del trattamento riservatomi, che non si spiegava in alcun modo. Dopodichè, si introdusse nello spogliatoio per andare a perorare la mia causa. Ne ritornò pressochè allibito e mi chiese ” Ma cosa gli hai fatto ai tuoi colleghi? Hai litigato con qualcuno?”. Non risultandomi niente di tutto ciò, risposi di no, e lui: ” Mogol ha detto che se giochi tu, loro non scendono in campo. I più ostici nei tuoi confronti erano Tozzi e Ruggeri (mai conosciuti in vita mia). Morandi si è defilato (grazie Gianni). L’unico che avrebbe rinunciato a qualche minuto della sua presenza per far giocare te, è stato Giacobbe (ancora gliene sono grato) ma non c’è stato niente da fare. Mogol ha ribadito che se giochi tu, loro non entrano in campo”. Dire che restai annichilito è dir poco. Cercai nella memoria una motivazione che avvalorasse il loro ostracismo nei miei confronti. Niente, a meno che Mogol non fosse arrabbiato del fatto che – a suo tempo – gli avevo fatto firmare il testo dell’immensità insieme a me. Ma non mi pareva fosse stata proprio una cattiveria. Mi meravigliava di più Gianni. Vuoi vedere che se l’era presa perchè – volendo un giorno incidere la mia canzone L’Artista – mi aveva chiesto di cambiargli alcune parole (“Un boato,la gente è già esplosa….” e, ” nell’ampia platea stracolma di gente…”), adducendo la seguente motivazione: ” E se poi una sera non viene nessuno a sentirmi?”. A nulla era valso il dirgli che se correva questo rischio lui, figurarsi io, eppure la cantavo tutte le sere senza problemi, pertanto se la voleva incidere avrebbe dovuto farlo con quelle parole, che non ero disposto a cambiarle. Che fosse questo il motivo della sua non presa di posizione favorevole nei miei confronti? Mi sembrava troppo. Che pensare? Boh?!? Non mi restò altro da fare che risalire in macchina e -seguito dai miei delusi nipoti- ritornare alla base. Un paio di mesi dopo, mi giunse una telefonata da un signore che si qualificò quale presidente della Nazionale Cantanti. Il titolato mi invitava a Terni dove la Nazionale avrebbe tenuto un incontro e la mia presenza – quale centravanti – era gradita. Gli ricordai l’episodio di Modena. Lui parve voler aggiungere delle cose, ma non lo fece. Gli chiesi se il mio numero telefonico lo aveva annotato in una sua rubrica. M i rispose di si. Lo pregai di cancellarlo definitivamente. Tutto qua.

RadiocorriereTV n° 41 9/10/01