di Don Backy
A Mario Luzzatto Fegiz: ecco la seconda parte della mia lettera
Questa è la seconda parte della mia lettera inviata al dott. Luzzatto Fegiz, in controbattuta alla sua recensione su alcuni miei prodotti e segnatamente al mio nuovo Cd Signori si nasce e io lo nacqui, con le quali ho tentato di ribaltare il suo giudizio un po’ snob e sicuramente poco equilibrato e rispettoso del lavoro altrui: (…) Sai cosa mi fa pensare che tu le canzoni non le abbia ascoltate, ma solo ‘sentite’ o non comprese? Il fatto che non riesca a capire come sia possibile una così anonima valutazione del mio lavoro da parte tua, a differenza di quella contenuta in una spontanea telefonata di Vincenzo Mollica (credo sia uno che se ne intenda quanto te), che mi ha parlato dello stesso lavoro in termini entusiastici, di un “Don Backy che ritorna a emozionare col suo stile inconfondibile e offrendomi un servizio sulla sua rubrica al TgI in Settembre. Certo che, “De gustibus non est sputazzellam (come diceva – appunto – il grandissimo Totò) e che quindi ognuno ha metri di valutazione differenti. Ma così differenti da leggere quasi una punta di gratuito livore dalla tua parte, a differenza di un entusiasmo provocato solo dall’ascolto dei brani, dall’altra? E non sto a parlarti delle e-mail che ricevo dagli ammiratori (molti ragazzi, credimi) e il successo di questi brani ai concerti, con vendite confortanti nei negozi (dati Sony) e quasi 25 ‘pezzi’ tutte le sere ai concerti (considerata la ancora non partenza di una promozione che avverrà in Autunno), se si considera che questo è un Cd che esce dopo circa 20 anni di silenzio. Una cosa ancora a proposito del titolo. Avresti potuto adoperare un termine più aderente alla realtà, perché io, non ho “rubato” il titolo a Totò. La mia ‘trovata’ (peraltro geniale e che mi sento calzare addosso a pennello) è – intanto – un’evidente citazione, che non ho tentato di mascherare avendo consegnato la prima copia del Cd alla figlia del grande artista, signora Liliana, quindi… (del resto, che ne dici di: Canzone, Poesia, Amico, Cara, L’amore, ecc.), che mi hanno brutalmente ‘clonato’, senza che voci si levassero a sottolineare che i suddetti li avevo affidati a mie canzoni di successo un trentennio prima). Avresti potuto dire: “ha preso in prestito” , “ha usato” , ma rubare, no. Rubano solo i ladri, caro Mario – magari lo stipendio o firmando canzoni non proprie (vero Detto Mariano e Eligio La Valle?). E allora avresti dovuto rivolgerti ad altri e magari qualcuno di questi non avresti difficoltà a trovarlo non molto distante da dove operi tu. Addirittura consultando la bussola del mio sito www.donbacky.it che avrebbe potuto darti alcune informazioni all’uopo, dato che il dovere di un giornalista – e tu lo sei e lo sai – è quello di informarsi prima di informare. Avresti (sul link Casa Bianca.., la verità) scoperto cose che a un grande giornalista come te avrebbero fatto venire l’imbarazzo per lo schifo che hanno perpetrato ai miei danni, personaggi ai quali forse tu o altri colleghi, avranno dedicato – e dedicheranno – paginate di salamelecchi, sottacendo (ancora co’ sta storia…) le vere cose da voltastomaco .
RadiocorriereTV n° 40 07/10/03