di Don Backy
Dopo le scuole di canto, qualche riflessione sui festival
Ho accennato nelle scorse puntate – sia pure in maniera fugace – ai perché non convenga frequentare scuole di canto et similia (parlo sempre di musica leggera), per diventare professionisti nel ramo. Ribadisco la mia assoluta convinzione in questo caso, ma accetterò tutte le tesi contrarie alle mie, nel rispetto del principio che ognuno ” se la canta e se la suona” come meglio aggrada. In questa ultima puntata sul tema, prenderò in esame i vari Festival di voci nuove.
I Festival di voci nuove
Sono contrario – come già detto – anche a questo trampolino. Comunque sia, vincerà sempre quella tipa con due tette così e un popò che ha cantato la canzone intitolata Tanto vincerò io, lo so io perché, firmata : Gli organizzatori. Cosicché i festival – in genere – ingannano due volte.
Doppio inganno
A) Il primo. Si tratta proprio della fase iniziale e ve la spiego con un esempio. Fate conto che a un concorso si iscrivano almeno mille aspiranti. Moltiplicate questa rispettabile cifra per le duecentomila lire (media) dell’iscrizione, danno un totale di duecento milioni. Lira più, lira meno. Gli ammessi saranno solo venti e voi non ci sarete, perché – questi fortunati – saranno stati a loro volta già tutti prescelti per accontentare i vari clan, potentati politici, mass-mediali, per i quali diventeranno vacche grasse da mungere (anche se sono magre).
B) Il secondo. Avviene dopo questa scrematura ed è che il vincitore è già stato scelto da tempo e – sicuramente – non siete voi. Presumibilmente avrà anche già inciso il disco con la canzone che sarà lanciata “in caso di una sua vittoria”e – come minimo – avrà anche già sottoscritto almeno tre contratti con le seguenti persone: l’organizzatore del concorso, che tratterrà una percentuale sui suoi incassi futuri, un produttore; che tratterrà un’altra percentuale sui suoi incassi futuri; il discografico, che tratterrà i suoi incassi futuri. Domanda: ” Vi conviene?” (Se rispondete si, siete cretini.) Il presente è dedicato ai genitori di quei ragazzi che si sono rovinati vendendosi anche la casa, pur di far partecipare i rampolli a qualcuno di questi festival, avendo avuto la garanzia di un passaggio a uno stadio più vicino al vero successo, che poi si è tradotto nel classico nulla di fatto. Se avessero letto questo vademecum, oggi avrebbero minori motivi per disperarsi di quanto è stato. Io ci ho giocato un pò e forse quando scrissi queste regolette erano altri tempi e avevo bevuto. Ricordatevi comunque che : in vino veritas….
RadiocorriereTV n° 3 16/1/01